Indicatori di benessere e di fragilità: come si misura l’innovazione

Tag:, , ,

Categories: Assessore all'innovazione

palazzo d'aronco

Innovazione. Strano assessorato. Di cosa si occupa è poco chiaro per molti. E in quali progetti sarà impegnato prossimamente il neo assessore, Gabriele Giacomini, è un interrogativo che forse pochi si pongono. Eppure, scopriamo che l’Innovazione è un passaggio fondamentale per una buona amministrazione. Vediamo come: «L’innovazione interessa molti settori – spiega Giacomini – non soltanto quello tecnico. L’innovazione si rende necessaria in campo economico e, soprattutto, in campo umano, perché è attraverso l’ascolto e la comprensione della società che è possibile formulare scelte e politiche di cambiamento. Va da sé che l’innovazione senza la cultura dell’innovazione, è fine a sé stessa e non serve ad alcun vero progresso: è semplicemente vuotonovismo. Ecco che il mio assessorato rivolgerà grande attenzione alle persone, affinché il rinnovamento che questa amministrazione porterà avanti abbia conseguenze oggettive, pratiche sulla vita della comunità».

In parole povere, cosa intendete fare?

«Stiamo istituendo un indicatore del benessere e delle fragilità dei cittadini; questione già sollevata dalla Comunità Europea con il documento “Oltre il PIL”, e adottata dalla Francia di Sarkozy attraverso l’istituzione di una Commissione del Progetto Sociale. Ma anche condivisa oltreoceano da Obama, che sta facendo ricorso a indicatori psicologici per portare avanti una politica pubblica più vicina possibile alla popolazione. Il messaggio è semplice e va bene in qualsiasi comunità, grande o piccola che sia: in un momento di cambiamenti sociali repentini come quelli che stiamo vivendo, diventa necessario interrogarsi costantemente su quale sia veramente il benessere, per poi creare delle istituzioni sempre più collaborative con le comunità che rappresentano. E in questo senso l’Italia è molto indietro».

Se di pratica dobbiamo parlare, come funzionerà questo indicatore del benessere? Come vi muoverete, attraverso sondaggi?

«Si tratta di mettere vicino indicatori statistici, molti dei quali già esistenti, perché istituiti dall’ex assessore Coppola, come quello sull’ascolto attivo del gradimento dei cittadini sul servizio comunale. Ma poi si aggiungono osservatori che acquisiscono informazioni attraverso il lavoro delle associazioni, per esempio; del volontariato, degli istituti sanitari e così via. Un monitoraggio costante che via via si espande su più fronti allo scopo di comprendere le reali esigenze della comunità facendo in modo che l’amministrazione possa correggere il tiro nell’offerta dei suoi servizi. Insomma, si tratta di un atto di responsabilità dell’amministrazione pubblica nei confronti dei cittadini. Un’amministrazione che deve servire e non imporsi. E questo è già fare innovazione.»

C’è un problema sociale che avrà priorità e urgenza?

«Sicuro, e per quello non servono gli indicatori. È la disoccupazione giovanile, ormai altissima anche in città. Uno dei grandi paradossi che viviamo in questo momento, è che a fronte di giovani molto formati e per i quali la comunità ha tanto investito, non ne godiamo i frutti perché gli stessi trovano occupazione all’estero o in altre regioni. O non la trovano affatto. Noi, dunque, soffriamo di una grande dispersione di beni. L’idea, allora, è quella di creare al più presto un bando di idee rivolto a tutti i giovani di talento del territorio, che abbiano un progetto in mente, sia nel campo delle nuove tecnologie, dei servizi sociali, della green economy, o dell’efficienza energetica. Il comune finanzierà tali progetti nel tentativo, esemplare, di dare finalmente frutto alle risorse di casa.»

E per quanto riguarda l’innovazione in senso stretto, cosa c’è in cantiere?

«Proseguire il lavoro di Coppola. E visto che il comune ha vinto il bando europeo “Pitagora”, che permette alla città di ampliare il numero di piazze munite di wi-fi gratuito, per l’inizio del 2014 metteremo in cantiere 14 nuovi punti di accesso. Infine, porteremo avanti la banda ultra larga con Telecom, infrastruttura ormai irrinunciabile per le aziende locali.»

Tratto da “Il Quotidiano Fvg” del 18 giugno 2013

Author: Gabriele Giacomini